GVDE XII: nel nome di Enzo Baldoni, un’opportunità unica per i giovani creativi.

Fare gli onori di casa alla XII edizione del Grande Venerdì di Enzo agli ospiti, ai direttori creativi e agli studenti, mi ha reso davvero orgoglioso.
I motivi sono tanti: conosco bene la storia di questo evento, avendolo sostenuto quando ero nel Consiglio direttivo, ho partecipato a tutte le edizioni, è dedicato ad un mio amico che non c’è più e per questo e altri mille motivi mi è stato facile ripercorrerne la storia per studenti e soci che, per la prima volta, venivano coinvolti come reviewer.

Ma cos’è il Grande Venerdì di Enzo? Per i pochi che non lo sanno è una portfolio review organizzata dall’Art Directors Club Italiano, durante la quale un nutrito gruppo di Direttori Creativi incontrano a colloquio giovani creativi per la revisione del portfolio. È dedicato a Enzo Baldoni, giornalista, scrittore, blogger, ma anche socio dell’Art Directors Club Italiano e copywriter, scomparso in Iraq nel 2004 in circostanze tutt’ora misteriose.

L’ADCI ha iniziato a organizzare una portfolio review per la prima volta nel 2008, si chiamava Portfolio Night, ma dal 2012 abbiamo deciso di fare le cose da soli. E di dedicare l’evento a Enzo Baldoni e alla sua abitudine davvero speciale: ogni venerdì pomeriggio, apriva la porta della sua agenzia a tutti i giovani creativi in cerca di consigli sul proprio portfolio.

In diverse edizioni del GVDE abbiamo avuto come ospiti, all’apertura dei lavori, membri della famiglia Baldoni. Questa volta abbiamo avuto l’onore di avere tra noi il fratello minore Sandro, anche lui con un lungo passato in pubblicità.

Da Sandro ho cercato di carpire il motivo per cui Enzo dedicava i venerdì a questa attività e che consigli avrebbe dato ai giovani creativi presenti.

“Enzo è stato sempre un insegnante. Da giovani vivevamo in un paesino di campagna e lui già a 21 anni faceva delle supplenze di educazione fisica a scuola. È stato anche il mio insegnante, come supplente, in terza media e mi faceva fare un giro di campo in più degli altri!

Nonostante sia stato un pioniere nell’uso di Internet, dei blog, delle mailing list e dell’uso della tecnologia in comunicazione, diceva sempre che per imparare a comunicare bisogna stare tra la gente. Cosa che ho ripetuto spesso anche ai miei studenti: anche se oggi bisogna conoscere internet e la rete, non bisogna mai smettere di tenere un occhio sulla realtà”.

Per chi lo ha avuto come docente o come direttore creativo, come è capitato a me anche se per lavori ‘off ‘ e sperimentali, non può dimenticare la sua naturale propensione all’insegnamento e la dolcezza con la quale trasmetteva informazioni preziose, trovando il modo di spiegarle fino a farle diventare tue. Lo spirito giusto per partecipare al Grande Venerdì di Enzo come reviewer è tutto qui. Poi parlando dell’evento, Sandro Baldoni, che oltre che in pubblicità ha lavorato come sceneggiatore e regista, ci ha tenuto a far notare una peculiarità del GVDE.

“Questa del Grande Venerdì di Enzo è un’occasione unica per dei ragazzi che vogliono incominciare una professione, perché possono confrontarsi con dei professionisti. E non succede in tutte le professioni.

Il consiglio che voglio dare prima dell’inizio dei colloqui agli studenti è quello di parlare poco e di lasciare parlare i vostri lavori!”

E per iniziare le revisioni dei portfolii mancava davvero poco, solo ricordare ai DC di non giudicare tanto i lavori, quanto di aiutare i ragazzi a presentarli al meglio. A rendere le loro idee più comprensibili possibile agli interlocutori che incontreranno in futuro.

A questo punto ognuno dei 40 direttori creativi si è ritirato nella propria Room – anche questa volta abbiamo usato Meet per allargare la partecipazione a ogni parte d’Italia –  e ha ricevuto a colloquio 3 dei 60 ragazzi iscritti. Ognuno per 20 minuti anche se a volte abbiamo sforato!

Dopo un’ora di colloqui ci siamo rivisti nella Grande Room per una serie di considerazioni tra i Direttori creativi coinvolti.
Come sempre è il momento più divertente della serata, dove si può finalmente brindare, dove si raccolgono le considerazioni di chi ha partecipato per la prima volta. Un paio di pettegolezzi non mancano mai, ma è anche un momento di importanti considerazioni finali.

Sofia Ambrosini (socia di lunga data dell’ADCI) le ha riassunte così.

“Il GVDE si conferma uno degli appuntamenti più importanti per i giovani in cerca della loro occasione. La possibilità di avere 20 minuti per presentarsi – e presentare i propri lavori – a direttori creativi di esperienza, di ricevere consigli su come valorizzare e indirizzare il proprio talento e come evitare gli errori più frequenti nel portfolio non è cosa da poco.

È una possibilità che poi, in privato, può andare oltre i 20 minuti del colloquio del GVDE e diventare l’inizio di un rapporto costruttivo. Difficile essere all’altezza di Enzo, generoso al punto da regalare tutti i suoi venerdì ai giovani che bussavano alla sua porta, ma tutti noi potremmo – dovremmo – dedicare più tempo e attenzione ai creativi in erba e alle loro idee acerbe.

Perché quello che arriverà potrebbe essere meglio di quello che abbiamo già visto, e perché lo dobbiamo a Enzo e alle occasioni che abbiamo ricevuto dai nostri maestri e da questo meraviglioso mestiere.”  

Non si può non essere d’accordo, soprattutto perché non si trasmette cultura se non si è disponibili a trasferire agli allievi quello che abbiamo imparato dai maestri.

Credo che a Enzo, per il suo carattere e la sua capacità di coinvolgere, sarebbe davvero piaciuto essere ricordato così. E come appassionato di tecnologia e precursore dello smart working, avrebbe apprezzato anche la modalità online.

Ma senza disdegnare un brindisi offline alla prima occasione!

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Post precedentemente pubblicato nel blog dell’Art Directors Club Italiano a questo link

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GVDE X: l’edizione più internazionale (e undistancing) del Grande Venerdì di Enzo.

Si è conclusa da poche ore l’edizione più “undistancing” del Grande Venerdi di Enzo arrivato alla decima edizione. Ospitato come era già successo nel passato, all’interno della cornice di IF! Italians Festival, il Festival organizzato da ADCI e UNA, che promuove il valore della creatività come elemento centrale dell’industry della comunicazione. Ci mancherebbe altro!

Dicevo “undistancing” non solo perché è stata l’edizione che ha definitivamente allargato i confini della Portfolio review dedicata a Enzo Baldoni, coinvolgendo Direttori creativi italiani di ogni parte del mondo, da Napoli a New York, da Caselle a Dubai! Ma anche perché si è svolta come la precedente edizione completamente via Google Meet.

Come ha fatto notare Jack Blanga, consigliere dell’Art Directors Club Italiano e organizzatore della manifestazione, in meno di un’ora abbiamo fatto 150 colloqui. Un record assoluto! Ognuno dei 50 Direttori creativi ne ha fatti 3 e io sono stato particolarmente fortunato: ho visionato i portfoli di 3 ragazze di Napoli, due art e una copy, veramente affamate di consigli, suggerimenti e osservazioni. Con dei bei lavori da commentare insieme. Ho imparato anche qualcosa. è sempre bello quando succede e si crea un vero scambio.

Il momento finale, in una grande room con presenti i 50 Direttori creativi e i 150 studenti/junior iscritti alla review è stato il momento più emozionante della serata.

Belli i commenti dei DC che si rivedevano a 20 anni nella stessa situazione dei giovani creativi. A me è venuto quel momento in cui esci da scuola, sai che hai studiato tante cose, ma ora devi imparare a diventare un professionista. Un momento in cui si ha bisogno dei consigli di chi già fa quel lavoro. Interessante anche il pensiero al “culo” che ognuno di noi si è fatto per essere ora dall’altra parte del monitor!

Forse proprio per questo ricordo condiviso, il consiglio più importante è stato quello di “rompere le scatole”, di non aver paura a inviare il CV anche più volte. Capita spesso che vengano assunti creativi con cui si è entrati in contatto più e più volte. A me è capitato: ho assunto almeno 3 persone un anno dopo il primo colloquio.

A quel punto – giustamente – uno studente ha scritto nella chat: dateci le vostre email!
Lo abbiamo fatto. Chissà chi ci scriverà!


Partecipare al GVDE non è solo un grandissimo onore ma anche qualcosa che faccio volentieri e con amore. Mi piace esserci perché porto avanti una tradizione iniziata da un mio amico che purtroppo non c’è più. Ma anche perché sono convinto che sia un’esperienza talmente unica per uno studente che dovremmo organizzare un GVDE al mese!

Fight the virus: GVDE 2020 Intercity.

Anche quest’anno, come in tutte le edizioni svolte sino ad ora, sono stato uno dei 75 “reviewers”, i direttori creativi a disposizione per visionare i portfolii di junior e studenti con la formula nota del Grande Venerdi di Enzo. Per chi non lo sapesse, il GVDE è l’evento creato dall’Art Directors Club Italiano per ricordare Enzo Baldoni, socio del club, scomparso nel 2004 in Iraq.
Per la prima volta si è svolto, con l’aiuto di Google completamente online, incrociando le residenze di direttori creativi e studenti.

Inutile dire che sentire parlare di “migliori direttori creativi italiani” e vedere il proprio nome associato a quelli di tanti esimi colleghi e amici: Pasquale Barbella, Karim Bartoletti, Francesco Taddeucci, Assunta Squittieri, Miriam Bianchi, Vincenzo Celli, Serena di Bruno, Marco Diotallevi , Federico Russo, Patrizia Boglione, Massimiliano Maria Longo, Paola Manfroni, Laura Grazioli, Giuseppe Campisi, Mirko Cottone, Michele Comuzzi, Andrea Foresi, Francesco Guerrera, Valerio Le Moli, Pietro Lena, Anna Meneguzzio, Manuel Musilli, Luca Pannese, Luca Lorenzini, Luca Pedrani, Paola Rosi, non può che essere un grande onore.

Ma la cosa che mi fa più piacere, nel partecipare a questa iniziativa utile a dare consigli ai giovani creativi nel breve tempo di 15 minuti, è farlo nel nome di Enzo Baldoni, amico personale e amico di famiglia. Un saluto a Guido, Gabriella, Giusi e Sandro. Siete un’esempio come lo Enzo per me.

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[Update]

E’ uscito oggi (venerdi 26) un video pubblicato nel canale Facebook dell’ADCI che racconta l’indimenticabile serata. Buona visione.

Online il nuovo sito dell’Art Directors Club Italiano.

Presentato alla stampa di settore il 26 settembre 2012 negli uffici di Hagakure (qui la video intervista di YouMark) e sabato 29 all’Assemblea dei soci, è finalmente online il nuovo sito dell’ADCI.

É stato un sforzo durato oltre un anno, che ha coinvolto giovani e vecchi leoni, ma finalmente il club si è dotato di uno strumento al passo con i tempi. Vediamo una ad una tutte le sue nuove caratteristiche, il suo nuovo design e le principali novità.

L’Art Directors Club Italiano rinnova completamente la sua piattaforma digitale.

Il Consiglio Direttivo del Club ha scelto non un semplice redesign del sito ADCI, ma una nuova e evoluta piattaforma digitale: una piattaforma che, in modo organico e funzionale, integra il sito, il nuovo Magazine, il blog e i social network Facebook e Twitter (aspettando Pinterest che sarà dedicato ai fornitori della creatività) per creare qualcosa che punta a distinguersi come innovativa, anche a confronto con gli altri Art Directors Club mondiali.

Questa piattaforma vuole tornare a essere il punto di riferimento della community dei creativi italiani e uno strumento eccezionale per promuovere il lavoro e la professionalità dei membri dell’ADCI.

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Nuovo look and feel della piattaforma e completa riorganizzazione del sito.

Il look and feel del sito, del blog e degli spazi social del Club sono completamente nuovi. Il design è opera dell’art director Marco Tironi, recentemente vincitore dei Giovani Leoni (e secondo classificato alla Young Lions Competition di Cannes) nella sezione design.

Quanto ai contenuti, sono stati completamente riorganizzati, ampliati e ottimizzati per i motori di ricerca rispetto alle precedenti versioni del sito ADCI. Anche il sistema di navigazione è stato riprogettato, per migliorare l’esperienza di consultazione del sito.

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Schede dei membri ADCI completamente ripensate.

Invece che essere una semplice nota biografica, le schede sono state concepite per diventare un vero profilo professionale.

Imparando dalle logiche di Linkedin e Behance, infatti, ogni membro del club avrà una scheda che comprenderà un CV completo aggiornabile e integrabile con tutti i social link di cui ogni membro dispone, Ma anche un portfolio con i lavori presenti nell’annual e con quelli pubblicati nel magazine ADCI. Inoltre, le nuove schede sono SEO friendly, con una URL che comprende il nome e cognome del socio: per ottimizzare l’indicizzazione nei motori di ricerca.

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Un altro vantaggio per i soci dell’Art Directors Club Italiano: poter costruire assieme il più bel magazine digitale di pubblicità in Italia.

Il Magazine dell’ADCI è il nuovo spazio digitale in cui soci e sostenitori che hanno aderito al Club possono inserire i loro lavori: quelli che ritengono più rappresentativi, quelli di cui si sentono più orgogliosi, quelli che iscriveranno il prossimo anno agli ADCI Awards, quelli che vorrebbero semplicemente mettere in mostra.

Caricare i propri lavori nel Magazine dell’ADCI significa contribuire a creare un magazine collettivo per far conoscere in tempo reale il meglio della creatività italiana divisa per industry. Inoltre, dato che i lavori inseriti compaiono anche nella home page del sito ADCI, pubblicare i propri lavori nel Magazine significa anche esporli nella vetrina online più visitata e prestigiosa del mondo pubblicitario italiano: il nuovo sito dell’ADCI.

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Tutti gli Annual ADCI online, dal 1986 a oggi.

Gli Annual dell’ADCI non sono solo la storia del Club, ma anche quella della creatività e della pubblicità italiana. Per questo motivo l’ADCI li ha messi tutti online e liberamente consultabili da tutti: iniziativa questa, ancora ineguagliata dagli altri Art Directors Club mondiali.

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Il nuovo blog.

Se il sito è l’organo istituzionale dell’ADCI e la vetrina per promuovere le attività del club e dei suoi membri, il blog è l’agorà del Club: è il luogo ideale per incontrarsi, parlare tra soci e con il Consiglio, discutere e confrontarsi su argomenti che riguardano la professione di creativo e tutto quello che le ruota attorno. Unica condizione: non nascondersi dietro nickname misteriosi.

Il nuovo blog non cambia nei contenuti, ma cambia nell’aspetto, integrandosi perfettamente nel nuovo sito.

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Anno: 2012
Committente: Consiglio Direttivo dell’Art Directors Club Italiano

Web design e art direction: Marco Tironi
Direzione creativa e coordinamento del progetto: Matteo Righi per il Consiglio Direttivo ADCI
Redazione e revisione dei testi: Consiglio Direttivo ADCI

Project management: Tiziana Violano e Sergio Salvini (Essai Srl)
Sviluppo: Essai Srl (Website e Magazine) +ADD Design (Blog)

Un ringraziamento particolare a Laura Sordi, Angelo Marino, Arturo Vittorioso e Gabriele Biffi.

Hanno lavorato alle precedenti edizioni del sito ADCI: Patrizia Boglione, Enrico Carazzato, Marco Massarotto, Till Neuburg, Alessandro Orlandi, Giovanni Porro, Matteo Righi, Moreno Tomasella, Logicweb Srl. e Marco Mondadori Comunicazione Srl.