Sono on air da alcuni giorni sulle reti Mediaset gli spot che d&f ha realizzato per Virgilio, il brand lattiero-caseario di Mantova che ha deciso di festeggiare i suoi primi 50 anni debuttando in TV.
I due spot da 20’’ (e quello in versione estesa per il web), raccontano in modo caratteristico e ironico il territorio mantovano e quel ‘saper fare’ secondo tradizione tipico di questa terra.
Il cuore della campagna è racchiuso nel concept “Qui da noi”. Un’espressione che rappresenta la qualità dei prodotti Virgilio, circoscrivendo un patrimonio gastronomico e culturale d’eccellenza. Un brand manifesto, che rende protagonisti il territorio e la sua gente, che è rimasta fedele alle tradizioni, pur sapendo guardare avanti.
Con questo debutto in TV, infatti, Virgilio inaugura un anno di festeggiamenti e investimenti in comunicazione che vedranno il concept “Qui da noi” vivere in una campagna integrata che coinvolgerà stampa, affissioni (nella foto), web, social network, eventi, e una serie di attività trade a sostegno del sell-out.
Tra le prime attivazioni, è on line il mini sito della campagna con un contest online che premia i contributi degli utenti con tanti prodotti Virgilio e un weekend da milionario a Mantova. Non poteva certo mancare un contenuto partecipativo in un progetto che mi vede coinvolto!
Gli spot sono stati un debutto non solo per Virgilio, ma anche per me. Dopo 10 anni tra Torino e Milano a occuparmi principalmente di digitale e social network, ci volevano Bologna e una nuova agenzia per realizzare una vera campagna integrata e i miei primi spot come direttore creativo.
Un’esperienza entusiasmante, che è appena cominciata ma già incomincia a dare i suoi frutti. E siccome sono nato anch’io nel 1966, ho un motivo in più per festeggiare insieme a Virgilio!
Nella foto Pierpaolo Marconcini (Art director senior), Irene Caselli (Regista dello spot) ed io.
Agenzia: d&f Client Service Director: Stefano Braga
Creative Director: Matteo Righi Senior Art Director: Pierpaolo Marconcini Senior Copywriter: Paola Mazzali Strategic Planner: Ileana Infantino Account: Anna Giordano
Casa di produzione: Terminal Production Executive Producer: Luca Callori di Vignale Producer: Silvia Veronesi Director: Irene Caselli Dop: Fabrizio La Palombara Post production: Corrado Iuvara
Dopo 10 anni tra Torino e Milano come Direttore Creativo in agenzie internazionali, ho deciso di ritornare nella mia Bologna per potenziare il reparto creativo di d&f e diventare motore di crescita di una realtà in forte sviluppo.
Chi mi conosce sa che negli ultimi dieci anni sono stato parecchio in giro.
Dopo aver fondato in gioventù Mollusco & Balena ed aver proseguito la “carriera solista” con Balena Corporation, ho deciso all’alba dei quarant’anni di entrare nel mondo dei network internazionali. Sono stato digital creative director in ARCWW/Leo Burnett e in Wunderman,poidirettore creativo di Hagakure e infine in Doing, occupandomi di piattaforme di marketing interattivo, campagne e strategie di attivazione innovative su media classici e social network per brand come FCA, Fiat 500, Nokia, Microsoft, Sky, Telecom Italia, Haribo, Ferrero, Unilever, Leroy Merlin, AIE, Fernet Branca e tanti altri. Molti successi sono in questo blog o su Linkedin (qui).
Quello che mi ha riportato a Bologna non sono solo le tagliatelle come sostiene qualcuno, ma il desiderio di scommettere su una realtà numericamente agile ma molto ben strutturata, che fonde ricerca creativa, qualitativa e strategica senza paura di mettersi in gioco e di guardare in faccia ai risultati. Voglio rendere onore all’investimento che d&f e il suo CEO Stefano Braga hanno fatto su di me per rendere sempre più vera e misurabile la promessa dell’agenzia: far crescere i brand creando relazioni significative con le persone, che è poi la mia mission di sempre.
La faccio breve (anche perché la videocase di cui sopra spiega ogni cosa): la campagna dell’Associazione Italiana Editori “Un libro è un libro” quella che ha equiparato l’IVA sugli e-book a quella dei libri cartacei, sfidando la Comunità Europea e diventando legge, nel giro di un paio di mesi ha vinsto un Silver ai prestigiosi W3 Awards e un altro agli ADCI Awards!
A questo punto potremmo fermarci qui.
Ma come al solito c’è la parte per i più curiosi.
Gli obiettivi della campagna erano dimostrare che una storia è una storia, indipendentemente dal supporto di lettura. Favorire la diffusione del libro attraverso le nuove tecnologie (il nostro Paese è al penultimo posto in Europa per indice di lettura). Sensibilizzare gli altri Paesi europei sfruttando la presidenza italiana di turno nel semestre presso l’Unione Europea (primi 6 mesi del 2015). Porre fine alla discriminazione tra libro ed ebook prevedendo lo stesso trattamento fiscale, in Italia e in Europa.
Questi i risultati incredibili che abbiamo ottenuto.
La campagna #unlibroèunlibro è stata annunciata l’8 ottobre 2014 in occasione dell’inaugurazione della Fiera di Francoforte e con l’occasione sono stati aperti i canali Facebook e Twitter di Un libro è un libro.
In attesa del lancio ufficiale sono stati veicolati i temi chiave della campagna: uguaglianza tra ebook e libro cartaceo, valore indiscriminato della lettura e della cultura.
Il 31 ottobre è stata lanciata ufficialmente la campagna tramite il sito www.unlibroeunlibro.org e la call to action agli utenti: Say no to ebook discrimination. Il lancio è stato supportato da un Twitter talk, a cui ha preso parte tutto il mondo del libro sponsorizzato attraverso un promoted trend. Basti guardare nel sito gli autori che hanno supportato la campagna per capirne la portata.
In una sola giornata – la prima se ricordo bene – sono state generate circa 10.000 interazioni con l’hashtag #unlibroèunlibro. La campagna è proseguita con successo, grazie alla partecipazione di nomi importanti e al supporto continuativo degli utenti.
Due ulteriori momenti chiave sono stati il “social bombing” – il mio preferito, inutile dirlo – con cui gli utenti hanno potuto inviare il loro tweet all’account del Parlamento europeo, e la fase di chiusura, che ha affiancato i percorso verso l’approvazione dell’emendamento nella legge di stabilità.
Le interazioni complessive hanno superato la soglia di 43.000.
Dal 1 gennaio 2015 finalmente gli ebook sono stati equiparati ai libri di carta: IVA agevolata al 4% per entrambi.
L’Italia ha detto NO alla discriminazione degli ebook: ed è stata una grande vittoria ottenuta grazie al Governo, al Parlamento, ma soprattutto grazie al contributo degli autori (molti dei quali amici personali ma è solo un vanto), dei lettori e degli editori che hanno sostenuto la campagna #unlibroèunlibro, nel sito e nei Social Network.
Abbiamo vinto in oltre 40.000 ed era doveroso condividere anche il premio ricevuto!
Abbiamo detto no alla discriminazione ancora una volta.
Viva la folla!
Cliente: AIE (Associazione Italiana Editori) Agenzia: Hagakure (Doing)
Direttore Creativo: Matteo Righi Art Director: Marco Tironi Copywriter: Fabio Montalbetti Community Designer: Francesco Grandazzi, Lucia Ceriani Community Manager: Claudia Consoli, Sabrina Chetta Strategic Planner: Marco Saracino, Marco Massarotto Developer: Lorenzo Colarieti, Valentino Tombesi Monitoraggio: Eleonora Cipolletta, Luca Rovere Social Advertising: Rossana Cipolletta Responsabile contatto: Manuela Esposito, Francesca Vigliani Partner: Marco Massarotto
Questo post è per ringraziare le 5.895 persone che grazie ai loro voti online, ci hanno permesso di vincere pochi giorni fa, il premio come Miglior Web Agency ai Macchianera Italian Awards 2015.
Questo premio, che viene assegnato durante la Festa della Rete di Rimini è molto ambito per chi lavora per Internet e i social network, perché la classifica non è determinata da una giuria, ma dalle stesse persone con le quali lavoriamo e collaboriamo tutti i giorni e dal pubblico che segue i progetti che realizziamo.
Hagakure ha vinto nel 2011 poche settimane prima del mio ingresso in agenzia come direttore creativo; nel 2013 e nel 2014 abbiamo vinto di nuovo e quest’anno ci siamo riconfermati vincendo con il nuovo nome Doing.
Oggi ho avuto uno degli onori più grandi della mia vita professionale, ho fatto parte di una delegazione che ha ricevuto i complimenti per un lavoro che ha svolto bene e con cura, dal Presidente della Repubblica in persona. Non capita tutti i giorni, vero?
Chi ha visto le foto su Facebook sa che questa mattina sono stato a Roma con una delegazione della Fondazione Pubblicità Progresso per essere ricevuto al Quirinale. Con me nella rappresentanza del superteam di creativi che ha realizzato la campagna, Andrea Concato, il fido hagakuriano Alberto Monti, Giovanni Bedeschi, Claudio Gallinella e Roberto Fiamenghi per una giornata davvero speciale e fuori dal comune.
Alle 12 siamo stati ricevuti nella meravigliosa Sala degli Specchi e Alberto Contri, Presidente di Pubblicità Progresso, ha illustrato al Presidente Napolitano l’attività della Fondazione e i risultati della campagna a favore della donazione degli organi e dei tessuti.
Se non ricordate doniamo.org, ne ho parlato qui.
La campagna – innovativa dal punto di vista dell’integrazione dei media (print, tv, internet e social network) – ha prodotto risultati davvero significativi: 44.000 nuovi donatori AIDO in 2 anni di online.
Un progetto ben studiato, con meccanismi capaci di condurre gradualmente i cittadini a comprendere l’importanza di una scelta come quella promossa dalla campagna: fare in modo che non siano i nostri cari a dover decidere se donare gli organi o no, ma che siamo noi a deciderlo tesserandoci all’AIDO in anticipo, evitando alle nostre famiglie ulteriori pensieri in un momento così difficile.
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E’ stato un onore partecipare a questo progetto insieme a un team di veri professionisti; ricevere i complimenti e l’incoraggiamento del “Prez”, qualcosa che non dimenticherò mai.
Un esperienza bellissima che si chiude nel modo migliore.
Oggi sono contento di fare questo lavoro.
(E anche di aver camminato sul tappeto più grande d’Europa)!
Se siete stanchi dei soliti bigliettini d’auguri natalizi la soluzione la offre Hagakure, digital agency specializzata in progetti di comunicazione sui Social Media. Con il “generatore random di auguri” di Hagakure, infatti, i consueti messaggi di Buone Feste diventano originali, autoironici e condivisibili via Facebook, Twitter, Google+, Pinterest o email.
Il sito Hagauguri e la relativa applicazione Facebook offrono a tutti la possibilità scegliere tra migliaia di varianti del classico “Il più sincero augurio per un buon Natale e un felice anno nuovo”. Basta un click per vedere il più standard dei messaggi natalizi trasformarsi in un augurio unico e irripetibile da inviare ad amici e collaboratori per strappare loro un sorriso.
Ci sono auguri per tutti i gusti: per chi ama lo slang giovanile e per chi è appassionato di neologismi, per chi preferisce uno stile comico e per chi di Internet non può fare a meno. Scelto il proprio augurio, è sufficiente selezionare la modalità di condivisione: Facebook, Twitter, Google+, Pinterest o email.
Qualche esempio?
È così che anche io voglio augurare a tutti voi “Il più condivisibile augurio per un retwittato Natale e un pinnato anno nuovo!”
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L’attività è stata ideata da Hagakure. Team del progetto: Art director Marco Tironi, copywriter Fabio Montalbetti, idea creativa, accounting e coordinamento progetto Vanessa Carmicino, Carola Cerritelli, Claudia Abbiati e Sergio Giussani, sviluppo Lorenzo Colarieti e Marco Mondadori. La direzione creativa è di Matteo Righi.
Presentato alla stampa di settore il 26 settembre 2012 negli uffici di Hagakure (qui la video intervista di YouMark) e sabato 29 all’Assemblea dei soci, è finalmente online il nuovo sito dell’ADCI.
É stato un sforzo durato oltre un anno, che ha coinvolto giovani e vecchi leoni, ma finalmente il club si è dotato di uno strumento al passo con i tempi. Vediamo una ad una tutte le sue nuove caratteristiche, il suo nuovo design e le principali novità.
L’Art Directors Club Italiano rinnova completamente la sua piattaforma digitale.
Il Consiglio Direttivo del Club ha scelto non un semplice redesign del sito ADCI, ma una nuova e evoluta piattaforma digitale: una piattaforma che, in modo organico e funzionale, integra il sito, il nuovo Magazine, il blog e i social network Facebook e Twitter (aspettando Pinterest che sarà dedicato ai fornitori della creatività) per creare qualcosa che punta a distinguersi come innovativa, anche a confronto con gli altri Art Directors Club mondiali.
Questa piattaforma vuole tornare a essere il punto di riferimento della community dei creativi italiani e uno strumento eccezionale per promuovere il lavoro e la professionalità dei membri dell’ADCI.
Nuovo look and feel della piattaforma e completa riorganizzazione del sito.
Il look and feel del sito, del blog e degli spazi social del Club sono completamente nuovi. Il design è opera dell’art director Marco Tironi, recentemente vincitore dei Giovani Leoni (e secondo classificato alla Young Lions Competition di Cannes) nella sezione design.
Quanto ai contenuti, sono stati completamente riorganizzati, ampliati e ottimizzati per i motori di ricerca rispetto alle precedenti versioni del sito ADCI. Anche il sistema di navigazione è stato riprogettato, per migliorare l’esperienza di consultazione del sito.
Schede dei membri ADCI completamente ripensate.
Invece che essere una semplice nota biografica, le schede sono state concepite per diventare un vero profilo professionale.
Imparando dalle logiche di Linkedin e Behance, infatti, ogni membro del club avrà una scheda che comprenderà un CV completo aggiornabile e integrabile con tutti i social link di cui ogni membro dispone, Ma anche un portfolio con i lavori presenti nell’annual e con quelli pubblicati nel magazine ADCI. Inoltre, le nuove schede sono SEO friendly, con una URL che comprende il nome e cognome del socio: per ottimizzare l’indicizzazione nei motori di ricerca.
Un altro vantaggio per i soci dell’Art Directors Club Italiano: poter costruire assieme il più bel magazine digitale di pubblicità in Italia.
Il Magazine dell’ADCI è il nuovo spazio digitale in cui soci e sostenitori che hanno aderito al Club possono inserire i loro lavori: quelli che ritengono più rappresentativi, quelli di cui si sentono più orgogliosi, quelli che iscriveranno il prossimo anno agli ADCI Awards, quelli che vorrebbero semplicemente mettere in mostra.
Caricare i propri lavori nel Magazine dell’ADCI significa contribuire a creare un magazine collettivo per far conoscere in tempo reale il meglio della creatività italiana divisa per industry. Inoltre, dato che i lavori inseriti compaiono anche nella home page del sito ADCI, pubblicare i propri lavori nel Magazine significa anche esporli nella vetrina online più visitata e prestigiosa del mondo pubblicitario italiano: il nuovo sito dell’ADCI.
Tutti gli Annual ADCI online, dal 1986 a oggi.
Gli Annual dell’ADCI non sono solo la storia del Club, ma anche quella della creatività e della pubblicità italiana. Per questo motivo l’ADCI li ha messi tutti online e liberamente consultabili da tutti: iniziativa questa, ancora ineguagliata dagli altri Art Directors Club mondiali.
Il nuovo blog.
Se il sito è l’organo istituzionale dell’ADCI e la vetrina per promuovere le attività del club e dei suoi membri, il blog è l’agorà del Club: è il luogo ideale per incontrarsi, parlare tra soci e con il Consiglio, discutere e confrontarsi su argomenti che riguardano la professione di creativo e tutto quello che le ruota attorno. Unica condizione: non nascondersi dietro nickname misteriosi.
Il nuovo blog non cambia nei contenuti, ma cambia nell’aspetto, integrandosi perfettamente nel nuovo sito.
Anno: 2012 Committente: Consiglio Direttivo dell’Art Directors Club Italiano
Web design e art direction: Marco Tironi Direzione creativa e coordinamento del progetto: Matteo Righi per il Consiglio Direttivo ADCI Redazione e revisione dei testi: Consiglio Direttivo ADCI
Project management: Tiziana Violano e Sergio Salvini (Essai Srl) Sviluppo: Essai Srl (Website e Magazine) +ADD Design (Blog)
Un ringraziamento particolare a Laura Sordi, Angelo Marino, Arturo Vittorioso e Gabriele Biffi.
Hanno lavorato alle precedenti edizioni del sito ADCI: Patrizia Boglione, Enrico Carazzato, Marco Massarotto, Till Neuburg, Alessandro Orlandi, Giovanni Porro, Matteo Righi, Moreno Tomasella, Logicweb Srl. e Marco Mondadori Comunicazione Srl.
Un anno e poco più fa, sono stato coinvolto da Franco Moretti, in qualità di Presidente dell’ADC*E e mio storico mentore, alla realizzazione della nuova campagna sulla sensibilizzazione alla donazione degli organi. Non posso dimenticare la sua telefonata: “Matteo, abbiamo bisogno di fare qualcosa di nuovo, anche nel web, ci servi tu”. Potevo rifiutare?
Per la prima volta nella sua storia, la Fondazione Pubblicità Progresso, a quarant’anni di distanza dalla prima campagna dedicata alla donazione del sangue, ha voluto coinvolgere, anzichè le agenzie, un superteam di professionisti che si dedicassero alla causa, ognuno per il suo ramo di competenza.
Il giorno della prima riunione ho incontrato oltre al nuovo amico Alberto Contri (Presidente della Fondazione), anche i vecchi amici Andrea Concato e Roberto Fiamenghi e siamo stati nominati project leader. Non potevamo più tirarci indietro.
Ma che responsabilità! Saremmo riusciti a realizzare una campagna degna del tema nonostante gli impegni professionali, quello che io chiamo “il lavoro di giorno”? Saremmo riusciti a regalare la nostra professionalità a qualcosa in cui credevamo? Speravamo di si.
Quel giorno c’era anche il Professor Antonio Gasbarrini, Epatologo del Policlinico Gemelli di Roma e Presidente della Fondazione Fire, scintilla dell’intera operazione e una grande persona che ha saputo farci concentrare su quelli che sono i mille dubbi che ha un comune cittadino nei confronti della donazione. Per esempio: “Non è che mi espiantano gli organi e io non sono davvero morto?”, “Non è che i miei organi vengono venduti?”. E altre domande alle quali avremmo dovuto dare una risposta. Soprattutto quella di trovare il modo di convincere le persone a fare qualcosa mentre erano in vita, evitando ai nostri cari di prendere una decisione quando noi non ci saremmo stati più.
L’argomento era tra i più difficili da trattare, sia perché obbliga l’eventuale donatore a pensare alla propria possibile morte prematura, sia perché occorre fornire molte informazioni e poi perché – da ultimo – occorre anche aiutare a superare le barriere burocratiche alla formalizzazione della decisione di donare gli organi.
Grazie a un comitato scientifico che coinvolgesse la massima istituzione del Paese in questo campo, l’Istituto Nazionale Trapianti e l’AIDO, l’associazione di donatori più strutturata e presente capillarmente sul territorio nazionale siamo riusciti a evidenziare i problemi e a trovare soluzioni.
Le soluzioni evidenziate sono state quelle di convincere le persone a fare i passi necessari finché sono ancora in vita – per fare in modo che non siano i nostri cari a prendere la decisione in un momento davvero difficile per loro – e a sciogliere ogni dubbio a chi questa decisione la deve ancora prendere finché è ancora in vita.
Da questi concetti sono nati gli spot che state vedendo in TV, ma anche il sito di cui vi parlerò tra poco.
Il sito www.doniamo.org costituisce la struttura portante della campagna (questo lo dice il comunicato, non certo io che l’ho studiato, Alberto Monti che lo ha disegnato o Andrea Concato che ha scritto testi eccelsi) ma è costruito in modo da facilitare un percorso guidato verso la auspicabile decisione che come avrete intuito è l’Adesione all’AIDO e al rilascio della tessera, l’unica cosa che libererà i nostri cari ad una decisione da prendere in un momento – che come ho già detto – potrebbe essere difficile.
Infatti, all’inizio compare la frase: “un sito per farsi domande, ottenere risposte, prendere una decisione”. E per questo il sito è stato studiato come un percorso. Per primo ci sono le risposte alle F.A.Q. (le domande più frequenti) che non sono riportate come al solito per iscritto, ma con rapide interviste video girate in sala operatoria o in ospedale, fatte ad alcuni autorevoli chirurghi dei trapianti. Volevamo che fossero loro a fornirle, non certo noi che di lavoro facciamo la pubblicità. Tutte le video F.A.Q. le trovate qui.
Ad ogni risposta si propone – nel caso si sia convinti – di cliccare sul bottone che consente di scaricare il modulo di adesione all’AIDO con le indicazioni per ottenerla.
Ma se non basta questo a convincere le persone, viene proposto di guardare la campagna stampa e conoscere i testimonial che hanno già aderito alla campagna e all’AIDO come Claudia Gerini, Diego Della Valle, Concita De Gregorio, Lorenzo Sassoli De Bianchi, Caterina Caselli, scattati da due maestri della fotografia contemporanea: Chris Broadbent, uno dei più grandi maestri dello still-life e del ritratto, e Gerald Bruneau (già assistente di Andy Warhol). Tutte le campagne stampa le trovate qui. Altri ne verranno.
Da ultimo, se il visitatore non è ancora convinto, gli si chiede di inviare una mail con le sue perplessità o la richiesta di ulteriori delucidazioni, cui risponderanno degli esperti della materia. Ma siccome non credo che arriverete a questo punto e fi fiderete di me, iscrivetevi subito all’AIDO qui.
Ovvio che per fare tutto questo, oltre all’impegno di Pubblicità Progresso e all’ottimo lavoro di Marcella Colombo e Serena Izzo, c’è anche quello di Giovanni Bedeschi, Paola Ticozzi Valerio, del regista Claudio Gallinella di BedeschiFilm, del sound designer Matteo Milani di Green Movie, degli attori Giacomo De Cataldo e Pierpaolo D’Alessandro. Nonchè quello di Pacifico e Cristina Marocco che hanno concesso i diritti musicali e hanno cantato nella versione speciale realizzata per il film di “Tu che sei parte di me”, Sugar Music e Edizioni Curci per la buona volontà.
Paolo Pelizza, Tommaso Feraboli e Matteo Corbi hanno lavorato alle video F.A.Q. realizzando un lavoro lavoro con Postatomic e lo speaker Massi Rossi che ha anche realizzato il radio con il team di Ecceteraqui.
Al sito hanno lavorato Simone Tolomelli (che ringrazio personalmente per la dedizione e la professionalità – anche se con lui ho parlato solo via Skype ma che abbraccerò alla prima occasione), Paolo Ainio e Andrea Santagata di Banzai Media.
Sicuramente chi ho dimenticato di ringraziare per questa meravigliosa esperienza potete trovarlo qui.
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Dall’inizio del progetto ho cambiato 2 agenzie: sono passato da Wunderman a Hagakure, ma entrambe le agenzie mi hanno dato carta bianca per portare avanti il progetto e per questo ringrazio chi mi ha dato la possibilità di farlo “nel lavoro di giorno”.
Il 4 maggio si terrà il primo Grande Venerdi di Enzo, l’appuntamento creato dall’Art Directors Club Italiano per far incontrare gli aspiranti pubblicitari ai direttori creativi e ricevere un consiglio sul proprio Portfolio a Milano e a Roma.
Il Grande Venerdì di Enzo è dedicato a Enzo Baldoni. Era sua consuetudine dedicare ogni venerdì pomeriggio all’incontro con i giovani aspiranti creativi che gli chiedevano un colloquio o un parere sui lavori e a questo ci siamo voluti ispirare.
L’elenco dei direttori creativi che hanno aderito (e i loro annunci) li trovate qui, oltre a maggiori informazioni. Ricordatevi però che l’evento è sold out, in quanto la quota di 120 adesioni a Milano e 60 a Roma, necessarie a garantire almeno 3 revisioni del portfolio da altrettanti direttori creativi, è già stata raggiunta come annuncia il Blog dell’ADCI (qui).
Un Benvenuto agli studenti che ce l’hanno fatta a prenotarsi e a chi incontrerò, agli altri consiglio di rimanere comunque in contatto con il Club attraverso Facebook (qui) o iscrivendosi nella categoria Studenti (qui).
Da YouMark del 30 gennaio 2010 Tutti lo sanno, ma ora è ufficiale, Righi è in Hagakure. Che cresce e gareggia, anche con i top.
A dicembre sono state dieci le gare cui hanno partecipato. Di alcune l’esito positivo è già arrivato e a breve si sveleranno i nomi dei relativi brand. Non è che il proseguo di una costante crescita. A oggi 54 le persone impiegate, due nuove al mese, raggiungendo i 2 milioni e mezzo di fatturato.
Con l’entrata del nuovo Direttore Creativo e di tre del suo team (Fabio Montalbetti, Marco Tironi, Alberto Monti) a sottolineare ulteriormente il posizionamento di questa agenzia, nell’arricchimento per unitarietà di qualità, delivery e stile. La creatività, infatti, è determinante. Anche per le community, che non vanno solo gestite, ma ingaggiate. E solo con le idee si colpisce nel segno.
Insomma, il 2012 per Hagakure sarà un anno veramente importante. Con un occhio di riguardo all’internazionalizzazione, specie far east (sono state strette partnership con due realtà di Shangai per garantire al marketing sul web del fashion che sbarca in Cina supporto adeguato), ma anche al lavoro sull’intelligence, con dati e analisi a diagnosticare ogni progetto, così come al marketing della rete applicato al territorio (già operativi progetti per alcuni enti locali).
Ce ne parlano Marco Massarotto e Matteo Righi, rispettivamente CEO-founder e Direttore Creativo Hagakure.